Parco delle Madonie

Il parco è gestito dall'Ente Parco delle Madonie, con sede a Petralia Sottana e si estende per 39.941 ettari, suddivisi in quattro zone:

Zona A

Zona di riserva integrale nella quale l'ambiente naturale è conservato nella sua integrità. In tali zone s'identificano, di massima, ecosistemi ed ecotoni (o loro parti) di grande interesse naturalistico e paesaggistico, presentanti una relativamente minima antropizzazione. Per tali zone l'Ente Parco delle Madonie ha proceduto gradualmente all'acquisizione delle relative aree;

Zona B

Zona di riserva generale nella quale è vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare le costruzioni esistenti, eseguire opere di trasformazione del territorio. In queste zone possono essere consentite dall'ente gestore del Parco le utilizzazioni agro-silvo-pastorali e le infrastrutture strettamente necessarie quali strade d'accesso, s'identificano, di massima, ecosistemi ed ecotoni (o loro parti) d'elevato pregio naturalistico e paesaggistico con maggior grado d'antropizzazione rispetto alla zona A;

Zona C

Zona di protezione nella quale sono ammesse soltanto costruzioni, trasformazioni edilizie e del terreno rivolte specificatamente alla valorizzazione dei fini istitutivi del Parco quali strutture turistico-ricettive, culturali e aree di parcheggio;

Zona D

Zona di controllo nella quale sono consentite tutte le attività purché compatibili con le finalità del Parco.

Itinerari turistici

Per andare a cavallo fra boschi e sentieri non occorre una particolare abilità, si seguono i tracciati della transumanza.

Itinerario classico

Da percorrere interamente a cavallo in circa otto ore, partendo dalle pendici della contrada Ferla a pochi minuti da Cefalù, porta attraverso uliveti secolari, vigneti e frassini da manna, salendo poi sino a Castelbuono, alle pendici della rocca del castello dei Ventimiglia.

Escursione di un giorno

Della stessa durata e di media difficoltà è l'escursione che, partendo dalla spiaggia di torre Conca a Pollina, conduce sino alle grandi querce del bosco di Gibilmanna attraversando l'abitato di Sant'Ambrogio (frazione di Cefalù) e lambendo il bosco in contrada Guarneri, zona di protezione A del Parco. Seguendo le vecchie mulattiere si giunge sotto la rocca San Nicola, ai piedi di pizzo Sant'Angelo.

Escursione di due giorni

Sempre su sentieri antichi, una traversata più lunga ed impegnativa, che è consigliabile effettuare in due giorni, è quella che da contrada Pozzetti (150 metri s.l.m.), nel comune di Collesano e a pochi chilometri dal mare, porta a Piano Battaglia (1600 metri s.l.m.) attraversando zone di grandissimo valore architettonico, paesaggistico e botanico. Infatti, dopo un breve tratto i macchia mediterranea ed uliveti, ci s'inoltra in un fitto bosco di querce da sughero e roverella reso impenetrabile da un'estesa macchia di erica, dalla splendida fioritura bianca.

Percorrendo un sentiero selciato e gradinato si raggiunge quindi l'abbazia medievale di San Giorgio in territorio di Gratteri, di cui resta intatto il magnifico portale chiaramontano. Da qui, lungo le pendici di Pizzo Dipilo, superando le chiuse poste dai pastori, si scollina sul versante d'Isnello-Collesano raggiungendo il bivio Munciarrati segnato dalla presenza dell'ampio casale del principe Licata di Baucina, già dimora dei conti d'Isnello. Quindi si prosegue per Piano Zucchi passando dalla contrada Volpignano da dov'è possibile, dopo aver attraversato un ombroso bosco di querce.

Nel primo pomeriggio si riparte alla volta di Piano Battaglia attraversando la riserva della forestale e il laghetto di contrada Mandria del Conte, per inoltrarsi infine nel suggestivo bosco di faggi. In serata, giunti a Piano Battaglia, si può pernottare e ripartire l'indomani.

Storia del Parco delle Madonie

Il sistema montuoso delle Madonie (Madonìe), denominazione divulgata nel XVI secolo e, con ogni probabilità, riferita ai "luoghi alti della montagna" di Plinio - occupa un vasto territorio della parte centro-settentrionale della Sicilia.

È compreso tra la Valle del Fiume Pollina a est, la Valle dell'Imera settentrionale a ovest, un lungo tratto della fascia costiera tirrenica, il versante settentrionale delle Madonie, solcato da profondi valloni, precipita con possenti pareti verso il mare; a sud, invece, il sistema collinare argilloso delle Valli di Gangi, delle Petralie e di Polizzi Generosa, raccorda il complesso montuoso con l'altopiano gessoso-solfifero che si apre verso il territorio nisseno.

Propaggine centrale della catena appenninica siciliana, che si sviluppa dall'estremità occidentale di Capo San Vito a quella orientale dei Monti Peloritani, il complesso madonita annovera le vette più alte dell'Isola, ad eccezione dell'Etna, alcune delle quali, come Pizzo Carbonara, Pizzo Antenna grande, Monte San Salvatore, sfiorano i 2.000 metri d'altezza.

Queste montagne non sono solo tra le più alte, formatesi a partire dal Triassico circa 200 milioni di anni fa, sono anche tra le più antiche conosciute in Sicilia.

La copertura vegetale naturale, che rappresenta uno degli aspetti più considerevoli del sistema orografico madonita ed è motivo fondamentale della istituzione del Parco, è particolarmente ricca e varia, sovente di notevolissimo interesse, come taluni specifici ambienti che costituiscono delle vere e proprie rarità naturalistiche.

La fauna, pur dovendosi constatare la scomparsa, qui come nel resto dell'isola, dei grandi mammiferi, presenta ancora una notevole varietà di animali, alcuni dei quali, peraltro, appartenenti a rare specie della fauna italiana o europea.