Mazara del Vallo

L’elemento nordafricano dell’intreccio di civiltà che caratterizza la Sicilia è più forte che mai nel porto peschereccio di Mazara del Vallo, situato lungo la costa a 22 km da Marsala. Sotto gli arabi Mazara fu un a delle città più fiorenti dell’isola e capoluogo del più grande dei tre distretti amministrativi, o walis, in cui un tempo era divisa l’isola, da cui l’aggiunta “del Vallo”. La prosperità di Mazara, che fu la prima città siciliana ad essere conquistata dagli arabi e l’ultima a essere ceduta, durò ben 250 anni, coincidendo con l’apice del dominio arabo nel Mediterraneo.

La maggiore attrattiva di Mazara è la profusione di belle chiese barocche della città vecchia, che si sta lentamente rivitalizzando, ma è molto piacevole anche girovagare senza mete per i vicoli e le viuzze strette e tortuose del contro storico, che rivelano angoli suggestivi di impronta araba. Il lungomare alberato e i giardini che lo costeggiano aggiungono un’altra sfaccettatura al carattere della città, con i suoi numerosi ristoranti con vista sul mare Mazara è una delle poche città dell’ovest che sfruttano al meglio la posizione sulla costa.

La via principale di Mazara è Corso Umberto I, un’arteria che corre in direzione nord-sud da Piazza Matteotti a Piazza Mokarta, sul lungomare. La casbah si trova nella città vecchia, a nord-ovest di Piazza Mokarta. La stazione ferroviaria è situata a est di Corso Umberto I.

Che cosa vedere

Museo del Satiro

Ospitato nella sconsacrata Chiesa di Sant’Egidio il repertorio più interessante di questo museo è il “Satiro danzante”. Si tratta di una statua bronzea ripescata da un gruppo di pescatori nel 1998 in un tratto di mare ad appena 40 k dalle coste tunisine. Indiscutibile opera di grande bellezza si ritiene che sia un’originale rarissimo e unica statua bronzea giunta sino a noi che raffiguri un satiro di Bacco.

Piazza della Repubblica

Qui sorge la Cattedrale del Santissimo Salvatore eretta nel XI completamente ricostruita in stile barocco. Sopra il portale campeggia un rilievo del XVI secolo raffigurante il conte Ruggero a cavallo che calpesta un saraceno.