Caltanissetta
Nonostante l’aspetto moderno che distingue Caltanissetta dagli altri centri dell’interno, questo capoluogo di provincia è immerso nello stesso torpore indolente che caratterizza tanti paesi dell’entroterra siciliano. Il secentesco Palazzo Mancada, posto vicino a Corso Umberto I, è una grandiosa dimora aristocratica barocca appartenuta a una delle dinastie feudali più importanti della Sicilia e caratterizzata, lungo i lati, da una fila di impressionanti mensole a forma di figure mostruose antropomorfe e zoomorfe.
All’estremità orientale della città sorge il Castello di Pietrarossa, raggiungibile a piedi dal centro di Caltanissetta. Miracolosamente in bilico su uno spuntone roccioso, il castello, di origini arabo-normanne, sembra sul punto di crollare da un momento all’altro, e si ha l’impressione che, se ciò accadesse, nessuno se accorgerebbe.
Cosa vedere
Le due attrattive più degne di interesse, che chi viaggia alla volta di Enna potrebbe trovare meritevoli di una sosta, sono situate nei sobborghi, circa 3 km a nord del centro. Stranamente trasferito qui dal centro di Caltanissetta il Museo Archeologico custodisce alcuni dei reperti più antichi della Sicilia, fra cui vasi e figure scolpite dell’età del Bronzo. Nei pressi del museo sorge un’abbazia del XII secolo restaurata, la Badia di Santo Spirito. L’abbazia fu fondata dal Conte Ruggero nel 1153 e, cosa rara in Sicilia, è in puro stile normanno. All’esterno, la struttura essenziale è ravvivata soltanto da tre minuscoli absidi sul retro, mentre l’interno, più interessante, vanta un affresco del Quattrocento sopra l’abside centrale e un fonte battesimale romanico del XII secolo.