Filicudi ed Alicudi

Sono le due isole minori dell'arcipelago delle isole Eolie.

Filicudi

Chiamata nell’antichità Phoenicusa per le felci che vi crescevano, è la più grande delle due isole minori, le più occidentali dell’arcipelago. Il suo porticciolo, al centro di un ampio golfo, consiste di colorati edifici in cemento a forma di cubo che non sono molto promettenti ma più a lungo ci si ferma a Filicudi più si rivela il suo fascino.

Il resto di questa graziosa isola conica è raggiungibile a piedi abbastanza facilmente. I sentieri s’inerpicano su pendii e sono fiancheggiati da massi lavici tondeggianti, inframmezzati da grandi agavi e fichi d’India.

Si può scendere fra le rocce a spiagge di ciottoli e nuotare in calette deserte, oppure inoltrarvi sui promontori terrazzati per raggiungere paesini isolati e fantastici punti panoramici.

A Filicudi non esistono spiagge sabbiose, ma le acque al largo sono sempre più frequentate dagli yacht e dai subacquei, alcuni dei quali si sono affrettati ad acquistare le case abbandonate intorno al porto. I ripidi pendii di Filicudi sono tutti costellati di terrazzamenti in pietra, testimonianza del fatto che prima dell’emigrazione di massa degli anni Cinquanta e Sessanta l’attività agricola sull’isola era particolarmente intensa. Oggi i residenti fissi sono solo 250 circa anche se nei mesi estivi il numero di presenze sale a 2500 grazie all’arrivo dei turisti.

Cosa vedere a Filicudi

La strada principale si dirige a sud verso Capo Graziano e il villaggio preistorico scoperto nel 1952. Si ritiene che questo gruppo di capanne risalenti all’età del Bronzo sia sorto qualche secolo prima del villaggio portato alla luce presso Punta Milazzese a Panarea. Dal villaggio si può scendere all’unica spiaggia di Filicudi, una striscia di ciottoli che rappresenta il solo accesso al mare. Dal porto, tramite una rampa di scalini, si raggiunge il sentiero che porta al centro dell’isola. Il sentiero si biforca : nord fino a Val di Chiesa un piccolo borgo con una graziosa chiesa costruita su un terrazzo naturale , sopra il borgo si può raggiungere la cima della Fossa delle Felci.
In alternativa la strada a sud porta a Pecorini un gruppetto di case a un piano raccolte intorno a una chiesa.

Sul versante occidentale dell’isola si possono visitare l’arco naturale di Punta Perciato e la vicina Grotta del Bue Marino. Questa cavità lunga 37m e larga 30 prende il nome dalle foche monache che un tempo popolavano l’isola, all’interno la grotta presenta incantevoli giochi di luci che rifrangono sull’acqua limpida. A nord-ovest c’è la Canna alta 71 m singolare ed esile faraglione, tra i più imponenti dell’arcipelago.

Alicudi

L’isola forma un cono perfetto, una vera e propria escrescenza nel Mediterraneo, e la sua costa a precipizio è perforata da numerose grotte. Sul ripido pendio dietro l’unico centro abitato, Alicudi Porto, minuscoli poderi terrazzati e casette bianche si abbarbicano tenacemente alla roccia, adorna di cascate di fiori.

L’antico nome di Alicudi, Ericusa, deriva proprio dall’erica che ancora oggi in primavera colora di viola i pendii. In passato questa remota isola rocciosa è stata sfruttata dal governo italiano come luogo di detenzione dei mafiosi condannati, ma adesso è di fatto abbandonata da tutti, a eccezione di qualche agricoltore e pescatore, infatti l’isola ha dei ritmi estremamente rilassanti. È proprio questa pace che attira i turisti, per andare da qualsiasi parte è necessario camminare ma la rete dei sentieri lastricati in pietra vulcanica alle spalle del villaggio è estremamente ripida e ardua , tutti i trasporti avvengono ancora con asini o muli.

Che cosa vedere ad Alicudi

È possibile scalare la vetta centrale del Filo dell’Arpa (675 m), una faticosa salita di due ore lungo un sentiero piuttosto roccioso. Una volta in cima si può ammirare un bel panorama sul vulcano spento Montagnole e sul Timpone delle Femmine, una serie di grandi fenditure nella roccia dove si dice trovassero rifugio le donne durante le incursioni dei pirati. I punti migliori per prendere il sole si trovano a sud del porto, dove bisogna camminare sugli scogli per raggiungere il mare. L’acqua è cristallina e regna una quiete assoluta interrotta soltanto dal rumore di un peschereccio.