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Palermo

Palermo gode di una splendida posizione affacciata sulla ampia baia ai piedi del massiccio calcareo del Monte Pellegrino e di fronte alla grande e fertile valle della Conca d’Oro, racchiusa da una corona di monti.

Originariamente colonia fenicia, fu conquistata dai cartaginesi nel V secolo a.C. e divenne un importante baluardo punico contro l’influenza greca che dilagava in altre parti dell’isola.

Chiamata originariamente Panormus (tutta porto) per le sue attrattive come scalo sulle rotte marittime, la città, da tempo oggetto di mire di conquista, rimase nelle mani dei cartaginesi fino al 254 a.C., quando fu presa dai romani, nonostante il disperato contrattacco di Amilcare Barca, partito dai pendii di Monte Pellegrino.

Ma i giorni di splendore dovevano ancora arrivare. Gli arabi la conquistarono nel 831 d.C., e sotto di essi e dei normanni Palermo diventò la metropoli più fiorente d’Europa, famosa per la ricchezza della sua corte e ineguagliabile centro di cultura.

Il Novecento è stato sostanzialmente un secolo di declino sociale ed economico. Durante la seconda guerra mondiale le bombe degli Alleati distrussero buona parte dell’aera portuale e trasformarono alcune aree della città medievale in una zona devastata, di cui si è iniziato a porre rimedio solo negli ultimi vent’anni. La rinascita si deve agli sforzi dell’ex sindaco Leoluca Orlando, con l’aiuto dei fondi dell’Unione Europea. Palermo è animata da uno spirito positivo e nelle sue strade, a differenza di quanto accade in altre città europee, è rato vedere mendicanti o senzatetto.

Dappertutto si vedono i resti monumentali del periodo che va dal IX al XII secolo, l’epoca di maggior sviluppo di Palermo, ma sono le risistemazioni urbanistiche del Cinquecento del Seicento che conferiscono alla città il suo aspetto attuale: essenzialmente una rete di vie rettilinee la cui geometria è interrotta da concreti ricordi di un passato orientale e dove ancora si notano le tracce delle bombe della seconda guerra mondiale.

Palermo è sempre stata una città ricca di sontuose chiese erette grazie alle famiglie di nobili dominanti dell’isola e ai facoltosi ordini monastici, inoltre i suoi tre importanti musei ospitano pregevoli collezioni artistiche, archeologiche ed etnografiche, i pittoreschi mercati, i teatri dei pupi nascosti nelle viuzze e una cornucopia di eccellenti ristoranti.

Palermo è una città grande ma facile da girare a piedi, l’incrocio di vai Maqueda e Corso Vittorio Emanuele, noto come crocevia dei Quattro Canti, divide il centro storico di Palermo in quattro rioni tradizionali: La Kalsa, La Vucciria, Il Capo e l’Albergheria. È in questi quartieri che si concentra la maggior parte dei luoghi di interesse del capoluogo siciliano. Parallela a Via Maqueda è Via Roma, una trafficata via di negozi.

Zona dei Quattro Canti

Il trafficato incrocio tra Corso Vittorio Emanuele e Via Maqueda è il centro del capoluogo siciliano. È circondato da una cornice di facciate curvilinee che si dissolvono in un perfetto schema prospettico verso la volta azzurra del cielo e a Palermo viene chiamato anche il Teatro del Sole, per l’insolito effetto prodotto dalla luce che illumina le facciate dei vari edifici nel corso della giornata.

Zona dei Quattro Canti, la Kalsa

Lacerata dalla miseria e del degrado, la Kalsa è uno dei quartieri più tristemente noti del capoluogo siciliano, Madre Teresa vi aprì addirittura una missione reputando le condizioni di vita di questo quartiere simili ad un paese del Terzo Mondo. Oggi principale beneficiario del programma di riqualificazione urbana della città, grazie ai numerosi provvedimenti presi in merito.

Galleria Regionale della Sicilia

In via Allora si nasconde il museo più bello di Palermo, la magnifica Galleria Regionale della Sicilia ricca di tesori e dipinti di epoca compresa tra il Medioevo e il XVIII secolo. L’edificio è una testimonianza dello stile gotico-catalano che nel 1957 fu trasformato in uno spazio espositivo da Carlo Scarpa.
Si può ammirare una collezione di dipinti siciliani con molte opere di rilievo quali “Il trionfo della morte”(la morte in sella a un cavallo scheletrico scaglia i suoi dardi contro le sue vittime inermi).
Altre opere di notevole pregio sono la cornice di una porta araba del XII secolo e la famosa tavola dell’Annunziata di Antonello da Messina.

Galleria d’arte moderna

È oggi ospitata in un antico complesso egregiamente restaurato. L’interno è uno spazio estremamente studiato in stile moderno ma i lavoro esposti purtroppo non sono altrettanto magnifici. Divisa si u tre piani la galleria è dedicata soprattutto alla Sicilia e a Palermo.

Museo internazionale delle marionette

Con oltre 3000 tra pupi, marionette, burattini e sagome per il teatro delle ombre, il Museo Internazionale delle Marionette è una delle pochissime istituzioni a preservare la tradizionale popolare del teatro dei pupi che per lungo tempo ha rappresentato una delle realtà culturali più significative delle città siciliane. Il museo raccoglie pezzi provenienti da Palermo, Catania e Napoli, ma anche da paesi lontani come la Cina, l’India, l’Asia meridionale e la Turchia e l’Africa. Vi è anche una sala dove i bambini possono giocare con le marionette e cimentarsi a costruirne una da soli. Nei mesi autunnali e invernali il museo offre la possibilità di assistere a uno spettacolo , ogni anno burattinai di ogni parte del mondo si danno appuntamento qui in occasione del festival di Morgana, sponsorizzato dal museo stesso.

Piazza di San Francesco d’Assisi

il più tipico scorcio da cartolina del capoluogo siciliano è dominata dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi interessante da visitare soprattutto per l’arco della Cappella della Famiglia Mastrantonio scolpito nel 1468 da Francesco Laurana e Pietro da Bonitate.

Piazza Marina

Incorniciata su ogni lato da palazzi eleganti, la signorile Piazza Marina è la piazza più tranquilla di Palermo. Entro il suo perimetro si trova il piccolo Giardino Garibaldi degno di nota perché ospita un esemplare di Ficus benjamin di 150 anni altro 25 metri ed è l’albero più vecchio della città. In passato teatro di esecuzioni tenendo conto che il suo palazzo più imponente è il Palazzo Chiaromonte un tempo sede dell’Inquisizione.

Complesso di Santa Maria dello Spasimo

Unica struttura tardogotica presente in Sicilia, la chiesa fu fatta costruire da un facoltoso giureconsulto locale al ritorno da un viaggio in Terra Santa. Qualche tempo dopo Basilicò commissionò a Raffaello la realizzazione di una pala per l’altare della chiesa “lo Spasimo di Sicilia”(l’opera è stata portata a Madrid). Il complesso è una delle zone più d’interesse per il programma di recupero e restauro del patrimonio artistico-architettonico di Palermo e offre numerosi concerti, spettacoli e iniziative culturali.

Zona dei Quattro Canti, la Vucciria

Il malandato quartiere della Vucciria è famoso in tuta la Sicilia per il suo caotico mercato pieno di venditori ambulanti che strillano, frutta e verdura fresche carni che arrostiscono e peschi freschi sui banchi. Gli scorci di questo mercato hanno ispirato l’opera più famosa di Renato Guttuso La Vucciria definita da Leonardo Sciascia “il sogno di un affamato”:
Un tempo simbolo delle miseri di Palermo e covo della criminalità cittadina, la Vucciria ha testimoniato per lungo tempo il divario tra ricchi e poveri fino agli anni ’50.

Museo archeologico regionale

Il meraviglioso museo ospita una ricca collezione di reperti archeologici che ne fa uno dei più importanti musei del settore in Europa. Fra i tesori esposti figurano sarcofaci fenici del V secolo a.C. 10.000 manufatti etruschi, le metope dei templi greci di Selinunte, l’Ariete di bronzo di Siracusa di epoca ellenistica, la più ampia collezione al mondo di ancore antiche e reperti portati alla luce nei siti archeologici e di tutta l’isola.
Le sale più interessanti sono senza dubbio quelle sul retro del chiostro, al loro interno sono conservate una massiccia testa di Gorgone proveniente dal Tempio di Selinunte e 14 grandi teste di leone di una monumentale fontana rinvenuta nel Tempio della Vittoria a Himera, la prima colonia fondata dai greci nella Sicilia settentrionale. Proseguendo oltre si accede alla Sala di Selinunte, che raccoglie le metope dei sette templi greci di Selinunte tutte realizzate in pietra calcarea.

Chiesa di San Domenico

Circa 200 m a sud-est del museo sorge la chiesa di San Domenico che funge da pantheon e ospita i sepolcri di tutti i siciliani illustri. È di particolare interesse l’Oratorio del Rosario di San Domenico al cui interno spicca una splendida pala d’altare rosso-azzurra di Antoon Van Dyck intitolata “La Vergine del Rosario con San Domenico e le patrone di Palermo”

Chiesa di Santa Zita

La chiesa di Santa Zita è una struttura del XIV secolo che deve il nome alla santa patrona delle domestiche. La su peculiarità è la presenza di una serie di sfarzose cappellette funerarie, grazie ai frati domenicani che nel XVI secolo acquistarono la chiesa per dare alle famiglie ricche un luogo dove seppellire i propri cari.

Zona dei Quattro Canti, il Capo

È il quartiere confinante con l’Albergheria, è caratterizzato da una fitta rete di stradine e vicoli ciechi, Altrettanto povero ha anch’esso un mercato rionale, il Mercato del Capo che si estende lungo tutta Via Sant’Agostino. Nucleo centrale del rione è l’imponente monastero della Chiesa di Sant’Agostino che in epoca medievale governava la regione.

Cattedrale di Palermo

Costruttori abili e ambiziosi, i normanni riadattarono moschee e palazzi dando vita a quello stile arabo-normanno che rende unico il patrimonio architettonico siciliano. L’espressione più significativa è l’imponente cattedrale , trionfo di merlature, cupole rivestite di maiolica, decorazioni a motivi geometrici e arcate cieche.

Esteticamente la struttura ha un pò risentito dei numerosi rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli ma l’impronta araba è tuttora preponderante. I lavori di costruzione ebbero inizio nel 1184 su commissione dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio, un inglese tutore di Guglielmo II che disponeva non solo di infinite risorse finanziarie ma anche di un potere altrettanto infinito nel Regno di Sicilia.

Fu proprio per ribadire la sua suprema nella regione che ordinò la costruzione della cattedrale di Palermo, il cui scopo era quello di offuscare in magnificenza il duomo da poco realizzato a Monreale. La struttura fu eretta sul sito di una moschea del IX secolo di cui resta una colonna iscritta con un passaggio del Corano nel portico meridionale. Per le dimensioni e la grandiosità dell’esterno , la cattedrale divenne presto simbolo della lotta di potere tra chiesa e corona in corso a quell’epoca. Da allora l’edificio fu oggetto di ampie modifiche e aggiunte con esiti felici e meno riusciti. Nonostante le dimensioni solenni, l’interno della cattedrale è uno spazio sobrio; nelle cappelle della navata meridionale trovano posto le tombe dei re normanni, contenenti le spoglie di due grandi sovrani che la Sicilia abbia mai avuto: Ruggero II e Federico II di Svevia. A metà della navata destra è custodito un ricchissimo tesoro dove spiccano la corona di Costanza d’Aragona e un dente di Santa Rosalia le sui ceneri sono conservate nello stesso luogo in un reliquiario d’argento.

Museo Diocesano: Accanto alla cattedrale è stato allestito un Museo Diocesano sede di un’importante e ricca collezione di opere provenienti dalla cattedrale e da diverse chiese andate distrutte durante la seconda guerra mondiale.

Zona dei Quattro Canti, Albergheria

Un tempo abitata dai funzionari di corte normanni, è un quartiere povero e malandato sin dalla fine della seconda guerra mondiale, dove si trovano edifici che recano ancora evidenti segni delle bombe sganciate durante il conflitto. La zona oggi è abitata da una comunità sempre più nutrita si immigrati che hanno rivitalizzato le strade, in queste strade si trova il mercato più animato di Palermo, Ballarò.


Palazzi dei Normanni

Procedendo verso ovest lungo Corso Vittorio Emanuele si giunge al massiccio complesso del Palazzo dei Normanni anticamente centro di una magnifica corte medievale e oggi sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. La sala del consiglio regionale, qui presente, è la sontuosa Sala Ruggiero II, la camera da letto del sovrano normanno, con pareti rivestite con alcuni dei pochi mosaici dell’epoca a tema non religioso, raffiguranti pavoni persiani ed esotici leopardi.
Al piano inferiore si raggiunge quello che è il più prezioso tesoro artistico di Palermo, La Cappella Palatina progettata dallo stesso Ruggero II nel 1130. La cappella Palatina è uno dei siti più visitati di Palermo, i suoi mosaici sono considerati i massimi capolavori dell’arte mondiale e insieme ai marmi pregiati che rivestono le pareti interne fanno di questo luogo di raccoglimento un vero gioiello artistico, tema principale sono le storie del Vecchio Testamento ma altre scene richiamano il ruolo fondamentale che Palermo svolse durante la Crociate. Della Cappella non sono da ammirare soltanto i mosaici: il soffitto ligneo a muqarnas decorazioni tipiche dell’architettura mussulmana. Altrettanto straordinario è il pavimento marmoreo considerato che nel XII secolo il marmo era prezioso come le gemme, il valore di questo pavimento all’epoca in cui fu realizzato era davvero inestimabile.

Porta nuova

Accanto al Palazzo dei Normanni si trova la Porta Nuova costruita nel 1583 per volere del vicerè Colonna per celebrare l’arrivo di Carlo V che rientrava vittorioso a Palermo dopo la sconfitta inferta ai mussulmani a Tunisi. Per secoli è stata il più importante accesso via terra alla città. A più di 400 anni dalla sua realizzazione, rappresenta tuttora la linea di demarcazione tra il centro storico e la città nuova.

Chiesa di San Giovanni degli Eremiti

Poco più a sud del Palazzo dei Normanni sorge la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti la più famosa testimonianza architettonica a Palermo della fusione tra lo stile arabo e quello normanno. È sormontata da cinque cupole rosse e incorniciata da un grandioso giardino alberato con chioschi che offrono un tranquillo rifugio lontano dalla confusione.

Piazza pretoria

Immediatamente a sud dell’incrocio tra Via Maqueda e Corso Vittorio Emauele si apre Piazza Pretoria, un concentrato di imponenti chiese ed edifici che circondano l’imponente Fontana Pretoria. La fontana disposta su più livelli, troneggia sulla piazza con le sue vasche e cerchi concentrici su cui si affollano ninfe senza veli, tritoni e divinità fluviali che balzano fuori dall’acqua. Progettata dallo scultore fiorentino Francesco Camillari tra il 1554 e il 1555 per la villa toscana di Don Pedro di Toledo, fu acquistata dalla città di Palermo nel 1573 con il preciso intento di superare in bellezza e grandiosità la Fontana di Orione che da poco era stata realizzata a Messina. Collocata di fronte al Palazzo Pretorio la fontana suscitò la reazione scandalizzata dei fedeli che frequentavano l’austera Chiesa di San Giuseppe de Teatini, i quali la ribattezzarono “La Fontana della Vergogna”

Il lato orientale della piazza è delimitato dalla Chiesa di Santa Caterina, la chiesa barocca più bella di Palermo. Appartenete all’ordine domenicano, la chiesa era affidata alla custodia delle suore del convento, che per 14 anni l’hanno tenuta chiusa; è stata riaperta al pubblico nel 2006. Il monastero domenicano attigua alla chiesa fu fondato intorno al 1310. Si narra che inizialmente desse rifugio soprattutto a meretrici, ma gli aristocratici palermitani non tardarono ad accorgersi della sua posizione privilegiata e presto iniziarono a finanziarlo. Nel XVI il monastero si espanse al punto di inglobare una chiesa vicina, quando anche questa struttura risultò insufficiente fu necessario costruirne una nuova. Fu così che tra il 1566 e il 1596 venne edificata la Chiesa di Santa Caterina, opera di un architetto rimasto sconosciuto, una volta vista la chiesa capirete perché le suore abbiano voluto custodire gelosamente per così tanti anni questa esplosione di barocco.

La Martorana e chiesa di San Cataldo

La chiesa medievale più famosa e più bella di Palermo è la La Martorana , richiestissima cornice di riti nuziali. Fu costruita nel XII secolo su commissione diGiorgio di Antiochia, ammiraglio della flotta di Ruggero II, e come molte strutture dell’epoche era stata concepita per essere una moschea. Delicate colonne fatimidi sostengono una cupola decorata internamente con un Cristo sul trono circondato dagli arcangeli, mentre iscrizioni in arabo ripetono incessantemente il nome di Allah. Nel 1433 La Martorana fu ceduta ad un ordine di suore benedettine e da lì iniziarono le modifiche alla struttura originale dell’edificio. Nel 1935 Mussolini restituì la chiesa alla comunità greco-ortodossa, che ancora celebra il rito della Messa secondo la propria tradizione.

Tra il neoclassico e il liberty...

A nord di Piazza Giuseppe Verdi le vie di Palermo diventano più ampie, gli edifici si allungano e negozi, caffè e ristoranti assumono un aspetto più elegante.

Teatro Massimo

Costruito tra il 1875 e il 1897 da Giovan Battista Basile e poi da suo figlio Ernesto per celebrare l’avvenuta unificazione d’Italia, il Teatro Massimo è divenuto il simbolo dei trionfi e delle tragedie che da sempre hanno caratterizzato le vicende di Palermo. Terzo teatro dell’opera ottocentesco per dimensioni, ha avuto una storia emblematica, sintomatica dei conflitti di potere che hanno spesso lacerato la società palermitana, non a caso, presso il Teatro Massimo è stata girata la scena finale de “Il Padrino” in cui alla cultura si contrappone il crimine in un vortice di drammaticità e morte di straordinario impatto emotivo.

Fuori dal centro

Castello della Zisa

Uno dei pochi monumenti rimasti a Palermo a testimonianza del periodo della dominazione araba: volte a muqarnas, finestre a graticcio, le fontane e perfino una stanza appositamente studiata per proteggere l’emiro e la sua famiglia dallo scirocco. AL suo interno oggi è stato allestito un museo di artigianato arabo.

Catacombe dei cappuccini

È noto per il macabro spettacolo offerto dalle sue catacombe, dove sono contenuti i corpi mummificati di circa 8000 palermitani morti tra il XVII e il XIX secolo. Originariamente destinate solo ai monaci, in seguito furono rese disponibili anche ai siciliani di elevato ragno sociale che garantivano ricche donazioni al monastero. I defunti venivano collocati secondo una rigida procedura che si distingueva tra status sociale, esso. Religione e professione.

La Cuba

Sulla strada che dal centro di Palermo porta a Monreale sorge la Cuba uno degli edifici più rappresentativi dell’architettura arabo-normanna a Palermo.

Giardini pubblici

Palermo ha diverse aree verdi:

Nel rione della Kalsa , Villa Giulia;

Orto Botanico, paradiso tropicale con imponenti fichi, altissime palme e ibischi dai colori abbaglianti. C’è anche un viale di alberi dall’aspetto assi singolare, dove spiccano alberi bottiglia, saponarie e piante di cannella, oltre a piante di caffè alberi di papaya e sicomori.

Parco della Favorita acquistato nel 1799 dal re Ferdinando di Borbone che commissionò il tracciato originale del parco e durante l’esilio a Napoli visse qui con la moglie in uno straordinario palazzo conosciuto come Palazzina Cinese.

Feste e manifestazioni a Palermo

Palermo ospita numerose processioni religiose nel corso dell’anno.

Settimana Santa: i riti che accompagnano la Settimana Santa sono celebrati praticamente in tutta l’isola. Presso la Martorana hanno luogo le celebrazioni della tradizione greco-ortodossa.

Palermo di scena: Musica, teatro, cinema e balletto fanno parte di un programma di spettacoli che si tengono per tutta l’estate.

Festa di Santa Rosalia: Celebrata tra il 10 e 15 luglio, la festa più importante di Palermo rende omaggio a Santa Rosalia, la santa patrona della città. Le reliquie della santa vengono portate in processione per le vie cittadine, accompagnate da quattro giorni di fuochi d’artificio e festeggiamenti di vario genere.

Mangiare a Palermo

A Palermo è possibile mangiare bene e a buon prezzo, sia che si tratti di spuntini nei bar o sulle bancarelle dei mercati, sia che ci si sieda in una delle numerosissime pizzerie e ristoranti disseminati in tutto il centro storico; gli spuntini (arancini, ecc), i dolci e i gelati, ma anche le pizze, sono fra i più buoni della Sicilia, e forse anche d’Italia. Il pesce è sui menu delle trattorie e dei ristoranti più costosi che servono cucina casalinga o siciliana: la specialità locale è la pasta con le sarde: maccheroni con sarde fresche, finocchietto selvatico, uvetta e pinoli. I locali piccoli tendono a chiudere presto, soprattutto nel centro storico, dove i camerieri cominciano a sparecchiare i tavoli intorno la 22. Nei ristoranti più frequentati è meglio presentarsi prima delle 20, altrimenti preparatevi ad aspettare il vostro turno.

Colazione e spuntini

Quasi tutti i bar e le pasticcerie danno il meglio di sè al mattino, quando si può fare colazione con paste calde di forno, ma se volete assaggiare qualcosa di più sostanzioso o fare un pasto veloce o uno spuntino pomeridiano ci sono ottimi locali che offrono panini imbottiti, toast e pizze al taglio e molte altre delizie.

Gelati

Uno dei maggiori vanti della città sono le gelaterie dove di mattina potreste fare come i palermitani e assaggiare una brioche con gelato. Quasi tutte le pasticcerie sono molto buone ma si sono alcuni posti classici famosi in tutta Italia dove vale la pena fare un salto, parecchi dei quali sono nella parte settentrionale e moderna della città.

Ristoranti e pizzerie

Intorno alla Stazione Centrale ci sono parecchi ristoranti economici, altri ristoranti sono disseminati in tutta la città, e nelle buie stradine del centro storico sono nascoste molte ottime trattorie che servono cucina casalinga. Palermo offre anche parecchi ristoranti di alta qualità che servono un’ottima cucina italiana a prezzi che sono sempre più bassi che nel resto d’Italia.

Bar, vita notturna e divertimenti.

Al calar della sera, in gran parte della città l’attività frenetica si ferma, i pedoni si ritirano velocemente nell’ombra e le strade principali vengono lasciate alle auto sfreccianti. I pochi bar del centro storico tendono a chiudere intorno alle 21, ma le birrerie rimangono aperte fino a tardi e d’estate la vita notturna continua imperterrita fino alle ore piccole a Mondello.

La zona più moderna di Palermo, sviluppata intorno a Viale della Libertà, è più animata con i palermitani impegnati in tonificanti passeggiate e le auto che si trasformano in discoteche ambulanti.