selinunte

Selinunte

Il sito dell’antica città greca di Selinunte, occupa in un silenzioso isolamento un angolo remoto della costa circa 30 km a est di Mazara del Vallo. Selinus, la più occidentale delle colonie greche, fondata dai greci di Megara Hyblaea intorno al 650 a.C., raggiunse l’apice del suo sviluppo nel V secolo a.C. Acerrima nemica di Segesta, con il cui territorio confinava a nord, la potente città con la sua fertile pianura attirò numerosi nemici, e fu soltanto una questione di tempo prima che su Selinunte mettesse gli occhi Cartagine, alleata di Segesta.

Geograficamente vulnerabile, la città fu saccheggiata dai cartaginesi, e ogni tentativo di ripresa fu stroncato dai terremoti, che in seguito la rasero al suolo. Il sito fu abitato fino al 250 a,C., quando l’insediamento fu nuovamente distrutto dai cartaginesi e la sua popolazione venne trasferita definitivamente a Marsala prima dell’invasione romana. Dopo una breve occupazione araba il sito cadde nell’oblio fino al Cinquecento, quando fu riscoperta.

Parco archeologico

Acropoli

Il parco archeologico si divide in quattro zone: l’acropoli, la città antica, i templi orientali e il Santuario della Malophoros. Si estende su una vasta area dominata dalla collina di Manuzza, dove sorge la città antica vera e propria. Due sono gli ingressi che danno accesso alle rovine: uno porta ai templi orientali, mentre l’altro richiede una camminata di 15 minuti attraverso la depressione nota come Gorgo di Cottone

L’acropoli, cuore della vita politica e sociale di Selinunte, occupa un pianoro leggermente inclinato che sovrasta il Gorgo di Cottone e l’antico porto, oggi insabbiato. È attraversata da due arterie che si incrociano ad angolo retto sulle direttrici nord-sud ed est-ovest dividendola in quattro aree distinte che comprendono sette templi.

Nella parte sud-orientale si trovano cinque templi, il più settentrionale il Tempio D, eretto verso la fine del VI secolo a.C. Le straordinarie metope rinvenute da Harris e Angell e la gigantesca maschera di Gorgone che attualmente sono esposte presso il Museo Regionale di Palermo provengono da questa straordinaria struttura, che gli esperti ritengono fosse dedicata ad Apollo.

Accanto si trova il più piccolo Tempio B, di epoca ellenistica. Secondo quanto si suppone, sarebbe stato dedicato al filosofo e medico agrigentino Empedocle, le cui opere di drenaggio delle acque salvarono Selinunte dal flagello della malaria.

Gli altri due tempi, il Tempio A e il Tempio O, sono i più vicini al mare e anche i più recenti poichè furono edificati tra il 490 e il 480 a.C. Sono talmente simili nello stile e nelle dimensioni da far pensare che fossero dedicati ai gemelli Castore e Polluce.

Città antica

Attraversando il letto insabbiato del Modione ad ovest dell’acropoli, risalendo un sentiero sterrato si giunge ai resti dell’antico tempio dedicato a Demetra, dea della fertilità e delle messi. In mezzo ai ruderi si possono distinguere due altari, il più grande dei quali era destinato ai sacrifici. Sono tra i reperti più importanti del sito perchè forniscono una visione più approfondita della storia sociale di Selinunte, sono infatti state ritrovate migliaia di offerte votive tra cui piccole stele coronate da teste umane.

Templi orientali

Situati a nord del primo ingresso del parco archeologico sono i monumenti più stupefacenti di Selinunte, a partire dal maestoso Tempio E. Eretto nel V secolo a.C. e ricostruito nel 1958 spicca per la sua completezza. Il Tempio G, quello più settentrionale, fu costruito nel VI secolo a.C. sebbene incompiuto è uno dei più grandi luoghi di culto del mondo greco, oggi non resta che un cumulo di rovine non prive di un certo fascino.

Mangiare a Selinunte

La località più vicina al sito archeologico è Marinella di Selinunte, dove ci sono alcuni alberghi ed alcuni ristoranti.